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INSTABILITA' DI SPALLA

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Capsuloplastica artroscopica

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Stabilizzazione secondo Latarjet

La spalla è l’articolazione più mobile e allo stesso tempo più instabile del corpo umano; un primo episodio di lussazione gleno-omerale, normalmente traumatico (spesso sport-correlato, età  soprattutto < 40 anni) può portare, con tendenza inversamente proporzionale all’età a lussazione abituale per movimenti banali o traumi di sempre minor entità.

La diagnosi oltre che su anamnesi e valutazione clinica, si basa su radiografia, risonanza magnetica (per valutare le strutture capsulo-legamentose) e TAC (per valutare il deficit osseo).

In caso di indicazione chirurgica, eseguo l'intervento in artroscopia, eseguendo 3 incisioni di circa 0,5 cm (portali) per accedere allo spazio articolare. Attraverso questi portali si introducono un'ottica per la visione (telecamera) e gli strumenti di lavoro per reinserire il cercine lesionato (ventosa che aumenta la superficie di contatto tra la testa dell'omero e la glena) sulla glena attraverso delle ancore in filo (soft anchor). In caso di scarsa qualità del tessuto associo un augmentation con il tendine sottoscapolare (ASA technique: Arthroscopic Subscapularis Augmentation) o il Remplissage posteriore con il tendine sottospinato.

Se invece è presente un deficit osseo importante della glena (>20-25%), utlizzo l'intervento a cielo aperto secondo Latarjet (trasposizione dell'osso coracoide con il tendine congiunto sulla glena) per dare stabilità all'articolazione. Questa procedura trova indicazione anche in caso di fallimento della capsuloplastica artroscopica.

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Una patologia legata invece soprattutto agli sport over head (pallavolo, tennis, nuoto, sport di lancio) è la SLAP lesion per interessamento del CLBB e dell'ancora bicipitale; per questa patologia, in caso di fallimento della terapia conservativa, utilizzo l'intervento in artroscopia (riparazione delle SLAP o tenotomia/tenodesi del CLBB).

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Dopo questo tipo di interventi il paziente deve mantenere un tutore per 4 settimane, dopo le quali va intrapreso un percorso di fisiokinesiterapia che dura circa 3 mesi prima di poter tornare alle attività sportive o lavorative pesanti (per sport di contatto sono raccomandati 5 mesi).

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